Photo by Luca Monastero
Alcuni di questi difetti possono essere derivati da una scarsa attenzione e fretta nella fase di acquisto e nella fase di ristrutturazione dell’alloggio.
Questa crisi sanitaria, per la prima volta, ha permesso a tutte le famiglie (da mononucleo a plurinucleo) di riflettere concretamente sulle condizioni della casa; per i tecnici, invece, questo è un nuovo momento di rilessione per comprendere come cambierà il modo di percepire l’abitazione e l’abitare d’ora in poi. E’ importante interrogarsi su come evolvere e cambiare il modo di costruire, e come relazionarsi a nuove esigenze dell’abitare sinora non preventivate.
Guardando i dati ISTAT, emergono alcune delle principali problematiche abitative scaturite in modo lampante dalla crisi sanitaria: un terzo delle case italiane, non hanno nè terrazzo, nè balcone, ed il 60% possiede un solo bagno. Inoltre, molte case hanno problemi di spazio legato alla cattiva distribuzione funzionale interna, connessa anche ad un problema di cattiva illuminazione naturale all’interno dei vani.
Non da meno il problema tecnico della cattiva insonorizzazione delle pareti (sia quelle perimetrali, sia quelle tra alloggi adiacenti) che si traduce in eccesso di rumore da traffico ed eccesso di rumore da vicinato, convogliando in discomfort abitativo.
In questa situazione, improvvisamente, gli spazi casalinghi si sono dovuti adeguare in modo flessibile alle nuove esigenze abitative, lavorative, di studio, di relax, etc.; tuttavia non sempre questi spazi risultano adeguati a fornire la giusta risposta. La casa è diventata il nostro spazio plurifunzionale, che sta evolvendo e si sta trasformando insieme ai nostri nuovi modi di vivere e lavorare.
Altra novità interessante da sottolineare è che per la prima volta tutte le nostre case, i nostri spazi più personali li stiamo trasportando in una dimensione terza, li stiamo trasportando in giro per il mondo grazie ai nostri device tecnologici. Le nostre abitazioni, per la prima volta, stanno facedo il loro “primo viaggio”, vanno in giro per altre case, in giro per uffici, in giro per il mondo.
Un quesito sul quale ci si inizia ad interrogare è, quale sarà nuovo trend del mercato immobiliare? Secondo previsioni, la pressione della crisi economica scaturita dal’emergenza coronavirus, modificherà l’andamento delle compravendite immobiliari in negativo, con un forte arresto, nonchè una conseguente revisione ed abbassamento dei prezzi nell’ordine dell’1.1%-3.1%. Tuttavia, per molti potrebbe essere un periodo di innovazione, infatti, alla luce della consapevolezza dei limiti della propria abitazione, questo potrebbe essere un momento fruttuoso per modificare o cambiare casa.
Il must più importante è la ricerca del comfort . Secondo alcuni esperti, entrerà in sofferenza il segmento delle abitazioni costruite male o di taglio troppo piccolo, poichè inadatte a creare comfort abitativo. Il quadro previsionale che ne scaturisce vede la scelta di insediamenti più periferici e meno congestionati, anche se l’attrattore del grande centro urbano non perderà mai completamente il suo appeal.
Altre nuove richieste sono maggiori spazi aperti (balconi, terrezze, giardini privati); il secondo bagno; affaccio meno trafficato; migliore esposizione; finestre più grandi; cucina abitabile; studio; ascensore.
Infine, un nuovo ed importante trend socio-abitativo previsto, frutto della crisi sanitaria, è la diminuzione dei single in casa, a favore di scelte di coabitazione con un compagno/a o coinquilino/a, riscoprendo il valore e l’importanza dell’altro, della socialità e della convivialità. In questa ottica bisognerà ripensare gli alloggi sia nelle parti più private che nelle zone comuni favorendo un’armonia casalinga.
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